Napoli, 23 marzo 2012 – Accuse fuori dalla realtà costruite a tavolino. I legali di Paolo Jannelli l’ex primario di ortopedia del Cardarelli in carcere con l’accusa di aver traghettato pazienti dal Cardarelli alla sua clinica privata villa del sole, non ci stanno alla macchina del fango che secondo loro è partita nei confronti del medico ora accusato anche da un pentito di stretti legami con la camorra. A tirare in ballo Jannelli è l’ex killer Gennaro Panzuto che in alcune dichiarazioni resa ai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio, titolari dell’inchiesta avrebbe parlato di favori chiesti al primario per favorire un consorzio per la gestione dei pontili di Mergellina, inoltre continua il pentito villa del sole era casa nostra, alludendo a frequentazioni assidue di boss del clan Piccirillo della Torretta nella clinica di via Manzoni dove si tenevano, sempre secondo le rivelazioni di Panzuto veri e propri summit di camorra. “Jannelli conosceva il nostro legame con il clan Licciardi”, chiarisce Panzuto, “e la cosa non è mai stata un problema”. Non ha dubbi il collaboratore di giustizia nel riconoscere il professore che descrive ì: alto, brizzolato, occhi a pesce, arrogante, pieno di sé e “attaccatissimo al denaro”. Per la difesa di Jannelli si tratta solo di un gioco al massacro e i riferimenti di Panzuto sono costruiti in base alla reale frequentazione della clinica in occasione dei ricoveri di Ciro Piccirillo e del figlio Rosario operato da Jannelli per una frattura del femore. Dunque il pentito avrebbe così conosciuti luoghi e persone collocandovi ora discorsi e rapporti fuori da ogni immaginazione.
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